Helmut Newton: “Non sono un artista, ma solo un fotografo”
Tra le mostre imperdibili di questo nuovo anno c'è sicuramente quella dedicata al grande fotografo Helmut Newton. A cento anni dalla sua nascita, il Museo dell'Ara Pacis di Roma ospita fino al 10 marzo 2024 l'ampia retrospettiva Helmut Newton Legacy- L'eredità di Helmut Newton – ideata appunto per celebrare il fotografo nato a Berlino nel 1920. La mostra racconta il lavoro di Newton dagli esordi degli anni Quaranta e Cinquanta in Australia fino agli ultimi anni di produzione, passando per gli anni Sessanta in Francia, gli anni Settanta negli Stati Uniti, gli Ottanta tra Monte Carlo e Los Angeles e servizi in giro per il mondo dagli anni Novanta.
"Il mio lavoro come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere" amava dire Helmut Newton che inoltre di se stesso diceva "Non sono un artista, ma solo un fotografo".
Molte delle immagini create da Newton negli anni settanta sono così emblematiche e intramontabili che ancora oggi sono considerate un punto di riferimento. Quello che più colpisce è la sua capacità di essere glamour e provocatorio allo stesso tempo. Il suo amore per la fotografia è nato presto. "È stato meraviglioso crescere in una città come Berlino. Quelli erano anni di vero fermento per la fotografia; mio padre aveva una macchina fotografica che mi ha sempre incuriosito, uno di quei modelli Kodak fatti a scatola, li aprivi e usciva fuori la macchina. Si chiamava Etui: ricoperta di pelle, aveva un dispositivo per la misurazione ottica dell'esposizione" – si legge nella sua Autobiografia (Contrasto, 2004) – "Mio padre faceva delle belle foto, tra cui quasi tutte quelle che mi ritraggono da bambino con mia madre. Ovviamente a me non la fece mai usare. Nel 1932 però, poco dopo essermi tagliato i capelli, comprai la mia prima macchina fotografica: un'Agfa Tengor Box". Nel 1946 Newton apre un piccolo studio fotografico a Melbourne. È qui che incontra l'attrice June Brunell, che posa per lui come modella. Si sposeranno l'anno seguente e resteranno insieme per tutta la vita. A partire dagli anni Settanta, lei stessa intraprenderà la carriera di fotografa con lo pseudonimo di Alice Springs.
Nel percorso espositivo si trovano anche i tanti memorabili ritratti che Newton ha realizzato nel corso degli anni a personalità di spicco, come Isabella Rossellini, Andy Warhol,Monica Bellucci e tanti altri. Il suo stile è personalissimo e ben riconoscibile. La serie Big Nudes diventerà il suo libro di maggior successo. La mostra è quindi un viaggio nella sua avventurosa vita attraverso oltre 200 scatti, in parte inediti, riviste e documenti, che raccontano l'unicità di un protagonista del Novecento.
VOTO ⭐️⭐️⭐️⭐️